venerdì 9 dicembre 2011

Un (accorato) appello

Mi capita (ogni tanto), di avere fra le mani dei giornali femminili. Intendiamoci non roba (brutta) come Eva 3000 ma cose raffinate tipo Elle (o Vogue). Quello che mi chiedo (quasi) ogni volta è come nelle redazioni di questi giornali non si siano ancora stufati di (ri)mettere continuamente fra parentesi delle parole prese a caso. E' una cosa che (mi) fa andare via di testa. Ogni volta mi chiedo perché lo fanno: (forse) pensano che così l(')articolo è più divertente. Oppure che le donne siano come i bambini: basta poco (?) per farle divertire. La cosa peggiore, poi, è che le possibilità di (fare) questo giochetto (non) sono (in)finite e quindi alla lunga si ripetono sempre le stesse (ri)combinazioni di parole. Una cosa agghiacciante. Chiedo ufficialmente alle donne di ribellarsi a questa forma di oppressione culturale.
Mi viene il dubbio, però, che se siete riusciti a leggere fino a qui vuol dire che (forse) il problema è solo mio. Oppure che siete donne.

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