giovedì 29 settembre 2011

Happy Birthday Mr. President

Per il Compleanno Del Presidente Del Consiglio Silvio Berlusconi ho pensato di regalare 3 belle patatone. Speriamo che gradisca e che magari mi dia una mano con la carriera...







mercoledì 28 settembre 2011

Diamoci un taglio

Gli uomini non dovrebbero avere i capelli più lunghi delle loro mogli. Non fraintendetemi: non voglio dire che gli uomini devono avere sempre i capelli corti e la barba appena rasata. Il punto è che non sopporto di vedere quelle coppie lui con la coda o, orrore, il codino, magari su una bella piazzetta in via di formazione e lei con i capelli ultracorti tipo apocalisse post nucleare (che poi: se c'è una apocalisse nucleare chi ha il tempo di andare dal parrucchiere?). Ad un certo punto bisognerebbe mollare il colpo, capire che l'età per certe cose è finita altrimenti si rischia di essere improbabili o, peggio, ridicoli. Allora, perché non prendere come spartiacque il matrimonio? Ti sei sposato, magari farai dei figli, hai messo la testa a posto, già che ci sei metti anche a posto la testa. Tutti vorremmo sempre essere originali, fighi e cool ma ad una certa età bisognerebbe capire che essere originali, fighi e cool non è poi così importante, o meglio, che le strade per essere originali, fighi e cool non passano più per una cavelada improponibile.

Rassegnatevi: una fluente coda ingrigita non aggiunge niente alla vostra splendida personalità.





PS: questo post si unisce idealmente alle crociate di questo uomo, che secondo me è un grande anche se non ho il piacere di conoscerlo di persona.

domenica 25 settembre 2011

Una minaccia



Postilla: amo molto queste foto con il leader com'era 20 anni fa. Fanno molto Breznev...

martedì 20 settembre 2011

Etica minima

Standard & Poor's declassano l'Italia da A+ ad A. Secondo me le ragioni di questa scelta non vanno cercate nella debolezza del governo, nelle difficoltà della manovra finanziaria e nemmeno nei guai giudiziari dell'ex premier in pectore. Quello che fa perdere credibilità al sistema Italia è la constatazione che in questo paese persino le zoccole non hanno più un'etica.

O almeno, IMHO

venerdì 16 settembre 2011

Una mattinata passata in allegra compagnia

Oggi sono stato minacciato di violenza fisica per futili motivi da uno psicopatico. Meno male che aveva solo 12 anni.
Queste sono le volte che vorrei avere fra le mani un paio di ministri (diciamo 1 e mezzo, chi vuol capire capisce) e discutere serenamente con loro il concetto di "fannullone".

lunedì 12 settembre 2011

Una partita

La vita è un gioco. Quello che ho imparato questa estate è il fatto che sarebbe bello divertirsi mentre lo si gioca perchè a fine partita non si vince niente e si perde tutti. A meno di non avere una fede incrollabile, si intende, ma in ogni caso meglio essere stati contenti di qua che poi per il di là ci pensiamo. Ora, il punto è: a che gioco stiamo giocando? Più il tempo passa e più mi pare che la vita sia un grande backgammon. Avete presente, no, quel gioco con le punte rosse e nere che i ricchi cattivi dei film giocano in barca. Il bello è che pur essendo un gioco d'azzardo, la fortuna conta fino ad un certo punto e un bravo giocatore batterà uno inesperto quasi sempre a meno di botte di culo clamorose. La bravura sta nel trarre il meglio dalle situazioni ben sapendo che un tiro di dadi sfigato può capovolgere le sorti della partita. Il problema, però, è che nel life-backgammon ogni tanto qualcuno si siede al tavolo, si intromette nel gioco e da giocatore diventi pedina. La tua vita dipende dalle scelte casuali di un'altro. E' questo aspetto a rendere la vita così imprevedibile ma anche terribilmente ansiogena? Io dico di sì.

O almeno, questa è la mia onesta opinione

venerdì 9 settembre 2011

Una signora indaffarata

La mamma dei fessi è sempre incinta. Come tutti i detti popolari, anche questo ha sicuramente una parte di verità. Se uno si mettesse a pensare veramente alle implicazioni di questa frase ne resterebbe sgomento: quello che ci attende è di essere sepolti da una valanga di idioti. A ben guardare, però, si vede che la colpa non è proprio tutta della mamma. E' anche colpa nostra, come collettività. Riporto due casi che mi sono stati raccontati da persone degne di fede che li hanno vissuti direttamente.

Caso 1: una mamma di un bambino che ha finito la terza elementare mette in dubbio la scelta della maestra che ha dato da leggere per l'estate “Peter Pan” edizione integrale. Il motivo della preoccupazione non è il sottile e complicato psicologismo di Peter, bambino che non vuole crescere. Né, tanto meno, le implicazioni vagamente pedofile che collegano James Matthew Barrie a Michael Jackson. Il punto è che i bambini potrebbero pensare di poter volare veramente.

Caso 2: una collega riceve la visita del medico ASL per avere l'OK per poter utilizzare il nuovo laboratorio di chimica per i ragazzi. Si sente dire che va bene, il laboratorio è sicuro ma bisogna togliere dagli armadietti dei ragazzi le boccette di idrossido di sodio (soda caustica per quelli che hanno fatto il classico...). La collega chiede il motivo, dato che ha già dovuto rinunciare a una buona fetta del reagentario classico in quanto potenzialmente pericoloso. La spiegazione è che i ragazzi potrebbero berlo. Stiamo parlando di ragazzi del biennio superiore (14-15 anni).

Allora, viene da pensare che siamo noi, con la nostra ossessione per la sicurezza, a trasformare i nostri figli in fessi costringendoli a vivere sempre protetti senza mai prendersi la responsabilità diretta delle loro azioni. Ognuno di noi con i nostri timori concorre a trasformare le persone che ha intorno in una massa di idioti. Ognuno di noi concorre a costruire un mondo de-responsabilizzato e iper protettivo. Un mondo dove sulle tazze di Mc Donald è scritto di fare attenzione perché il caffè bollente potrebbe scottarvi.

Come se non bastasse, non rivolgiamo queste attenzioni solo ai figli, che notoriamente sono pezz'e core, ma anche a noi stessi. Ormai è impossibile partire in vacanza senza aver prenotato in anticipo e aver guardato tutte le foto dell'hotel. Impossibile fare un viaggio senza almeno aver stampato il percorso passo passo da google maps o meglio ancora con il navigatore. Come se la Croazia fosse piena di carcasse di turisti morti di stenti in cerca di una camera tripla.

Ecco, penso che la cura per la stupidità umana dovrebbe partire dai nostri piccoli gesti quotidiani.

O almeno, questa è la mia onesta opinione.


mercoledì 7 settembre 2011

Una matricola con la faccia da vecchio

Un po' di tempo fa mi sono trovato, ampiamente oltre la trentina, a seguire dei corsi all'università. Un giorno studiavo nel baretto durante la pausa pranzo. Mi sentivo di nuovo uno studente a tutti gli effetti. Ad un certo punto, guardandomi intorno, ho avuto un senso di straniamento. Poi ho capito: anche se ero al primo anno (di specializzazione) non ero uno di loro. Ero invece uno strano personaggio: non un prof., non un tecnico, chiaramente uno studente, ma con i capelli (un po') brizzolati. Spaesato come una matricola, ma con la faccia da vecchio.

Questa sensazione di spaesamento l'ho vissuta in seguito anche altre volte. Per esempio ogni volta che arrivo in una nuova scuola: mi trattano come il giovane, destinato a ravvivare l'ambiente con la sua effervescente vitalità giovanilistica. Però, quando faccio notare quanti anni ho le cose cambiano e si accorgono che, effettivamente, non sono poi così giovane e si ricordano che loro, alla mia età, erano in ben altra situazione, almeno per quanto riguarda il lavoro.

Penso che questo sia il problema della mia generazione: il fatto di essere sempre considerati “giovani”, con tutta la vita davanti e quindi sostanzialmente senza nulla di importante da fare. Urge fare qualche cosa di importante per invertire la tendenza.

O almeno, questa è la mia onesta opinione.