mercoledì 7 settembre 2011

Una matricola con la faccia da vecchio

Un po' di tempo fa mi sono trovato, ampiamente oltre la trentina, a seguire dei corsi all'università. Un giorno studiavo nel baretto durante la pausa pranzo. Mi sentivo di nuovo uno studente a tutti gli effetti. Ad un certo punto, guardandomi intorno, ho avuto un senso di straniamento. Poi ho capito: anche se ero al primo anno (di specializzazione) non ero uno di loro. Ero invece uno strano personaggio: non un prof., non un tecnico, chiaramente uno studente, ma con i capelli (un po') brizzolati. Spaesato come una matricola, ma con la faccia da vecchio.

Questa sensazione di spaesamento l'ho vissuta in seguito anche altre volte. Per esempio ogni volta che arrivo in una nuova scuola: mi trattano come il giovane, destinato a ravvivare l'ambiente con la sua effervescente vitalità giovanilistica. Però, quando faccio notare quanti anni ho le cose cambiano e si accorgono che, effettivamente, non sono poi così giovane e si ricordano che loro, alla mia età, erano in ben altra situazione, almeno per quanto riguarda il lavoro.

Penso che questo sia il problema della mia generazione: il fatto di essere sempre considerati “giovani”, con tutta la vita davanti e quindi sostanzialmente senza nulla di importante da fare. Urge fare qualche cosa di importante per invertire la tendenza.

O almeno, questa è la mia onesta opinione.

Nessun commento:

Posta un commento