lunedì 26 dicembre 2011
Un film
lunedì 19 dicembre 2011
Un antipasto
ARINGA A MODO MIO
Ingredienti:
+ 4 Filetti di aringa affumicati
+ 200 mL di latte
+ Porro (o cipolla)
+ Pepe in grani
+ Ginepro in bacche
+ Olio
Tagliare i filetti di aringa a pezzi di circa 1 cm di lato. Metterli in ammollo nel latte per 12-24 ore (ma anche meno se avete fretta) insieme a parte del pepe e del ginepro pestati in parti uguali. Scolare le aringhe e sciacquarle velocemente sotto l'acqua corrente. Fare sgocciolare bene e intanto preparare un pestato con il pepe e il ginepro (come sopra) e affettare finemente il porro. In un vaso ben lavato e asciutto mettere un po' di porro e un pizzico del pestato. Sistemare i pezzi di aringa nel vasetto e procedere a strati. Ogni tanto aggiungere olio per coprire. Completare l'ultimo strato con il porro e coprire con olio. Chiudere bene e lasciare qualche giorno a riposare in frigo. Da accompagnare con crostini imburrati (meglio se con burro salato) e qualche goccia di limone o lime (se volete fare i fighetti).
P.S.
Se cominciate domani fate ancora in tempo ad averla pronta per la vigilia
venerdì 16 dicembre 2011
venerdì 9 dicembre 2011
Un (accorato) appello
giovedì 8 dicembre 2011
Un ritorno
domenica 4 dicembre 2011
Una Storia
lunedì 28 novembre 2011
Un video
mercoledì 16 novembre 2011
Dialogo socratico
lunedì 14 novembre 2011
Un'illogica allegria
giovedì 10 novembre 2011
Un imprenditore di successo
domenica 6 novembre 2011
Supergiovane
In questi giorni a sinistra si fa un gran parlare del nuovo che avanza: il sempregiovane Matteo Renzi. Devo dire che il personaggio mi aveva suscitato antipatia a pelle già da quando è andato ad Arcore a fare non si sa cosa. Per questo motivo ho cercato di farmi un'onesta opinione su di lui.
In rete sono già state fatte disamine approfondite pro e contro le sue 100 idee. Una famosa blogstar ha notato che manca, fra le varie cose, un accenno al conflitto di interessi e non è l'unica assenza importante. Devo dire che anche quello che c'è spesso è deludente. Fra tutto noto due cose:
SCUOLA: non c'è quasi nulla e sembra il solito blabla gelminian-brunettiano sul riconoscimento del merito degli insegnanti. Quando dovrebbe essere chiaro che oramai il problema prioritario non è più vedere riconosciuto il proprio lavoro ma semplicemente riuscire a farlo.
"AMNISTIA CONDIZIONATA" PER I POLITICI: è davvero ridicola: perché dovrebbero confessare un furto se anche nel caso in cui li beccassero non rischierebbero in pratica nulla?
La lista sarebbe lunga ma non vale la pena scorrerla tutta. Quello che mi interessa di più è cercare di capire chi è il Renzi e dove vuole andare. La presenza nel suo gruppo di rampolli Mondadori e dell'ex mediaset-man G. Gori (che fino a ieri non sapevo neanche chi fosse...), risulta un po' inquietante: Renzi mescola capacità di comunicazione con rampantismo e populismo, grandi eventi e idee concrete come una cornice silver plated. Pare una specie di Berlusconi prima maniera, come rileva persino un fine osservatore politico del calibro di Billy Costacurta. In pratica, risulta un personaggio più che una personalità. Ancora una volta un uomo forte anziché un'idea forte. Questo è un tratto tipico della destra al quale la sinistra sta diventando sempre più succube, in mancanza di idee chiare sul cosa fare. Sarà per questo che le sue proposte, dicono, sono piaciute più di là che di qua.
Ciononostante, ci sono anche dei pregi nella sua iniziativa: ad esempio, oltre a pretendere un ricambio generazionale (anche se non è l'unico a chiederlo), c'è anche il fatto di aver voluto mettere per iscritto le 100 idee. Il che potrebbe contribuire a dare una smossa a tutto il partito su dei temi chiari e tirare fuori delle idee concrete. Mi sembra positiva anche la scelta di intavolare una discussione aperta senza mettersi a creare da bel principio correnti e sottocorrenti di potere che servono solo a ritagliare visibilità all'aspirante leader di turno.
Detto questo mi resta l'idea che curare il PD con Renzi sia come curare la stitichezza augurandosi una diarrea.
martedì 1 novembre 2011
Un pozzo senza fondo
mercoledì 26 ottobre 2011
Un'Angela alla mia tavola
giovedì 13 ottobre 2011
Doppia identità
sabato 8 ottobre 2011
Traduzione simultanea
mercoledì 5 ottobre 2011
Ostentando sicumera
La cosa che non sopporto di quelli di (centro)destra è che hanno sempre ragione loro. Quando si è cominciato a parlare di globalizzazione, loro ti spiegavano che non potevi evitarlo, che il mondo va tutto da quella parte e chi si ferma è perduto. Oggi, che la crisi è globale e strozza un po' tutti, vengono a dire che bisogna uscire dall'euro, fare la secessione e già che ci siamo fortificare la palizzata del giardinetto.
Non paghi di aver pensato due cazzate in un colpo solo, continuano a pontificare anche su altri argomenti. Prima fanno i duri con i clandestini e poi si accorgono che, a fare come dicono, il nonno resterebbe senza badante.
Infine, hanno votato tutti allegri per Berlusconi perché lui sa come si governa e il Mortadella ha la faccia triste e parla di rigore. E ora, che stanno venendo a galla oltre ai reati e allo squallore umano senza limiti, anche la manifesta incapacità a governare, non c'è ne uno che ammetta onestamente di avere fatto una cagata.
Lo so che voi siete gente abituata a lavorare, a produrre, e pensate che il vicino sia sempre lì a invidiarvi e a cercare di fregarvi, ma non è sempre così. C'è anche gente che non pensa sempre e solo al suo interesse. Magari ha solo speso un po' di tempo in più a riflettere (cosa che voi disprezzate perché non porta soldi), o ha letto un libro in più mentre voi eravate a spalare carbone nella locomotiva Italia. Certo, non sempre è facile fare previsioni, e nessuno è infallibile, questo è ovvio. Ma una volta, una sola, provate a fidarvi di chi vi dice che sbagliate. Provate a dubitare di voi stessi e delle vostre convinzioni anziché scrollare le spalle e pensare “Me ne frego! Tiro dritto!”. Magari, se provate a curvare un pochino, impercettibilmente nella direzione del dubbio, senza che la vecchia zia democrista che vi sta a fianco se ne accorga, eviterete di farci sbattere tutti contro il muro del ridicolo.
Provate a spingervi oltre la prospettiva del vostro cortiletto. Avrete tutto da guadagnare anche se non si tratta di denaro sonante.
lunedì 3 ottobre 2011
giovedì 29 settembre 2011
Happy Birthday Mr. President
mercoledì 28 settembre 2011
Diamoci un taglio
Gli uomini non dovrebbero avere i capelli più lunghi delle loro mogli. Non fraintendetemi: non voglio dire che gli uomini devono avere sempre i capelli corti e la barba appena rasata. Il punto è che non sopporto di vedere quelle coppie lui con la coda o, orrore, il codino, magari su una bella piazzetta in via di formazione e lei con i capelli ultracorti tipo apocalisse post nucleare (che poi: se c'è una apocalisse nucleare chi ha il tempo di andare dal parrucchiere?). Ad un certo punto bisognerebbe mollare il colpo, capire che l'età per certe cose è finita altrimenti si rischia di essere improbabili o, peggio, ridicoli. Allora, perché non prendere come spartiacque il matrimonio? Ti sei sposato, magari farai dei figli, hai messo la testa a posto, già che ci sei metti anche a posto la testa. Tutti vorremmo sempre essere originali, fighi e cool ma ad una certa età bisognerebbe capire che essere originali, fighi e cool non è poi così importante, o meglio, che le strade per essere originali, fighi e cool non passano più per una cavelada improponibile.
Rassegnatevi: una fluente coda ingrigita non aggiunge niente alla vostra splendida personalità.
PS: questo post si unisce idealmente alle crociate di questo uomo, che secondo me è un grande anche se non ho il piacere di conoscerlo di persona.
domenica 25 settembre 2011
martedì 20 settembre 2011
Etica minima
venerdì 16 settembre 2011
Una mattinata passata in allegra compagnia
lunedì 12 settembre 2011
Una partita
La vita è un gioco. Quello che ho imparato questa estate è il fatto che sarebbe bello divertirsi mentre lo si gioca perchè a fine partita non si vince niente e si perde tutti. A meno di non avere una fede incrollabile, si intende, ma in ogni caso meglio essere stati contenti di qua che poi per il di là ci pensiamo. Ora, il punto è: a che gioco stiamo giocando? Più il tempo passa e più mi pare che la vita sia un grande backgammon. Avete presente, no, quel gioco con le punte rosse e nere che i ricchi cattivi dei film giocano in barca. Il bello è che pur essendo un gioco d'azzardo, la fortuna conta fino ad un certo punto e un bravo giocatore batterà uno inesperto quasi sempre a meno di botte di culo clamorose. La bravura sta nel trarre il meglio dalle situazioni ben sapendo che un tiro di dadi sfigato può capovolgere le sorti della partita. Il problema, però, è che nel life-backgammon ogni tanto qualcuno si siede al tavolo, si intromette nel gioco e da giocatore diventi pedina. La tua vita dipende dalle scelte casuali di un'altro. E' questo aspetto a rendere la vita così imprevedibile ma anche terribilmente ansiogena? Io dico di sì.
O almeno, questa è la mia onesta opinione
venerdì 9 settembre 2011
Una signora indaffarata
La mamma dei fessi è sempre incinta. Come tutti i detti popolari, anche questo ha sicuramente una parte di verità. Se uno si mettesse a pensare veramente alle implicazioni di questa frase ne resterebbe sgomento: quello che ci attende è di essere sepolti da una valanga di idioti. A ben guardare, però, si vede che la colpa non è proprio tutta della mamma. E' anche colpa nostra, come collettività. Riporto due casi che mi sono stati raccontati da persone degne di fede che li hanno vissuti direttamente.
Caso 1: una mamma di un bambino che ha finito la terza elementare mette in dubbio la scelta della maestra che ha dato da leggere per l'estate “Peter Pan” edizione integrale. Il motivo della preoccupazione non è il sottile e complicato psicologismo di Peter, bambino che non vuole crescere. Né, tanto meno, le implicazioni vagamente pedofile che collegano James Matthew Barrie a Michael Jackson. Il punto è che i bambini potrebbero pensare di poter volare veramente.
Caso 2: una collega riceve la visita del medico ASL per avere l'OK per poter utilizzare il nuovo laboratorio di chimica per i ragazzi. Si sente dire che va bene, il laboratorio è sicuro ma bisogna togliere dagli armadietti dei ragazzi le boccette di idrossido di sodio (soda caustica per quelli che hanno fatto il classico...). La collega chiede il motivo, dato che ha già dovuto rinunciare a una buona fetta del reagentario classico in quanto potenzialmente pericoloso. La spiegazione è che i ragazzi potrebbero berlo. Stiamo parlando di ragazzi del biennio superiore (14-15 anni).
Allora, viene da pensare che siamo noi, con la nostra ossessione per la sicurezza, a trasformare i nostri figli in fessi costringendoli a vivere sempre protetti senza mai prendersi la responsabilità diretta delle loro azioni. Ognuno di noi con i nostri timori concorre a trasformare le persone che ha intorno in una massa di idioti. Ognuno di noi concorre a costruire un mondo de-responsabilizzato e iper protettivo. Un mondo dove sulle tazze di Mc Donald è scritto di fare attenzione perché il caffè bollente potrebbe scottarvi.
Come se non bastasse, non rivolgiamo queste attenzioni solo ai figli, che notoriamente sono pezz'e core, ma anche a noi stessi. Ormai è impossibile partire in vacanza senza aver prenotato in anticipo e aver guardato tutte le foto dell'hotel. Impossibile fare un viaggio senza almeno aver stampato il percorso passo passo da google maps o meglio ancora con il navigatore. Come se la Croazia fosse piena di carcasse di turisti morti di stenti in cerca di una camera tripla.
Ecco, penso che la cura per la stupidità umana dovrebbe partire dai nostri piccoli gesti quotidiani.
O almeno, questa è la mia onesta opinione.
mercoledì 7 settembre 2011
Una matricola con la faccia da vecchio
Un po' di tempo fa mi sono trovato, ampiamente oltre la trentina, a seguire dei corsi all'università. Un giorno studiavo nel baretto durante la pausa pranzo. Mi sentivo di nuovo uno studente a tutti gli effetti. Ad un certo punto, guardandomi intorno, ho avuto un senso di straniamento. Poi ho capito: anche se ero al primo anno (di specializzazione) non ero uno di loro. Ero invece uno strano personaggio: non un prof., non un tecnico, chiaramente uno studente, ma con i capelli (un po') brizzolati. Spaesato come una matricola, ma con la faccia da vecchio.
Questa sensazione di spaesamento l'ho vissuta in seguito anche altre volte. Per esempio ogni volta che arrivo in una nuova scuola: mi trattano come il giovane, destinato a ravvivare l'ambiente con la sua effervescente vitalità giovanilistica. Però, quando faccio notare quanti anni ho le cose cambiano e si accorgono che, effettivamente, non sono poi così giovane e si ricordano che loro, alla mia età, erano in ben altra situazione, almeno per quanto riguarda il lavoro.
Penso che questo sia il problema della mia generazione: il fatto di essere sempre considerati “giovani”, con tutta la vita davanti e quindi sostanzialmente senza nulla di importante da fare. Urge fare qualche cosa di importante per invertire la tendenza.
O almeno, questa è la mia onesta opinione.